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L’Achilleide di Emanuele Giglio è un’opera ispirata all’omonimo poema epico incompiuto di Stazio, poeta napoletano del I sec. d.C. con aggiunti alcuni versi tratti dall’Achille in Sciro di Pietro Metastasio, poeta grazie al quale tutta Europa parlò italiano.

Il racconto trattato dalle due fonti è basato sulla poco nota vicenda del mito di Achille che viene travestito da donna dalla madre apprensiva per farlo scampare alla guerra di Troia, sinonimo e simbolo di tutte le guerre.

Emanuele Giglio restituisce alla parola, oltre al suo potere narrativo, tutta la suggestione evocativa fondendo quel fenomeno della sua voce-orchestra con tutto il patrimonio musicale dell’opera lirica, gloria e vanto nazionale, mescolando in una scelta antologica tutte le più belle arie, preludi e cori di quattro secoli di melodramma italiano.

L’attore-artifex, da solo nell’esecuzione, intende restituire alla poesia l’ormai perduta lirica originaria, concentrando quella spinta verticale (matrice di tutta la sua ricerca teatrale) in cui il verso si rende pura vertigine sonora atta a fare del nuovo teatro italiano un linguaggio universale, superando una volta per tutte la Babele delle lingue.

Lo spettacolo può essere presentato in due versioni:

- Versione ridotta: durata 45'
- Versione integrale: durata 90'

SCHEDA TECNICA
Lo spettacolo proposto è un melologo: declamazione di un testo poetico accompagnata da musica strumentale e vocale.

In scena, secondo la tradizione, c’è un solo attore.

Le musiche sono incise su supporto digitale e son tutte tratte dal repertorio operistico italiano.

Questo tipo di operazione rende lo spettacolo agilissimo; viaggia con un attore e un tecnico.

Non ci sono esigenze particolari essendo sufficiente una normale amplificazione, un lettore cd o ingresso USB, un microfono e un leggio.

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